martedì 7 ottobre 2008

MODA & MODI: too much pizzo

Che cos'è che accompagna da secoli la vita delle donne, dalla nascita alla vedovanza, passando per matrimoni e avventure sentimentali? Prada ha risposto con un'intera collezione, tutta intorno a un unico tema: il pizzo.
L'articolo, confessa, esteticamente la ripugna e l'ha preso come una sfida, cercando di evitare il prevedibile, scontatissimo e stanchevole «sexy». Ecco, dunque, il pizzo degli anni Duemila, il pizzo «pradesco», comprato da antichi laboratori svizzeri e fatto a mano, che inevitabilmente è diventato il cult di quest'inverno: spesso, gotico, fetish, fatale più che sensuale, un poco inquietante.
Più che il pizzo da commedia all'italiana vengono in mente le donne dei film di Hitchcock, più che l'erotismo spiccio una seduzione tortuosa, psicologicamente sottile. A partire dal colore, che non è soltanto il nero, anzi, ma la difficilissima tinta «brodo», o il grigio, il senape, il verde spento, tutta una palette ricavata dal guardaroba di una governante minimale e un po' perversa. Il messaggio è questo: se avete un pizzo nell'armadio, magari ereditato e vagamente canforato, siate implacabili. Il pizzo reloaded va adattato. Niente di troppo  assicurante, tantomeno romantico: gli abiti si stringono in vita per diventare tubini, le camicie non sono quelle da viaggio di nozze ma hanno colli alti tipo gorgiere, le gonne sono attillate e segnano molto, il macramè è pesante, corposo e se lascia intravedere lo fa a un osservatore che ha molta pazienza e non si accontenta del colpo d'occhio... È un pizzo duttile che ama gli estremi, salta dalla lolita dark alla reginetta del ballo, dalla lavorazione crochet di ispirazione vittoriana alla nostalgica punk. Bodouir escluso, bisogna giocare di fantasia.
E bando anche agli accessori da brava bambina, il girocollo di perle, la scarpa a mezzo tacco quadrato, il golfino rubato al twin-set perchè, si sa, il pizzo e le sue trasparenze mettono sempre qualche brivido. Se è pizzo fetish, la scarpa non può che essere a stiletto, o una sorta di scultura a creste di drago, i guanti di pelle fino al gomito, perfino la retina per i capelli non è quella da «maestra unica» ma una ragnatela bondage, da dominatrice.
Sarà difficile sottrarsi a uno scampolo di pizzo, quest'inverno. Prada strafà e ci propina anche il bauletto in cervo, già opzionato da stelle e stelline nostrane e d'oltreoceano, Valentino preferisce una più serale clutch a forma di fiocco percorsa da ramages, René Caovilla la borsa-pagoda su stivali pure di pizzo, mentre Cavalli insiste col tronchetto nello stesso materiale.
Se l'inventiva manca ci si può rifare a Chanel, omaggiata in tv con una fiction che ce l'ha messa proprio tutta a non farci capire perchè mai Coco sia considerata una delle stiliste che ha rivoluzionato la moda del '900. Bastava, per l'appunto, cominciare dal pizzo, che Madame usò moltissimo e in modo minimale, come simbolo del suo credo: less is more.
@boria_a
 Bauletto di pizzo "pradesco"