martedì 27 dicembre 2011

MODA & MODI: con un teschio al collo
  
Tendenza non è più, caso mai un divertissement che va avanti da molte stagioni, con vibrazioni sempre diverse. Quella di quest'anno non può che essere irriverente, ironica, ammiccante, come se coprendoci di simboli mortiferi scongiurassimo altre perdite, a cominciare da quelle del portafoglio. Spensierata skull mania, dunque, uno sberleffo ai lutti economici grazie a un esercito di teschi e teschietti non più disseminati solo sulle t-shirt gothic, ma diventati orecchini, collane, anelli, braccialetti, cerchietti per i capelli, decorazioni per le scarpe e per i tacchi. Un simbolo che nella moda è ormai del tutto slegato dall'idea della morte o del pericolo imminente e associato piuttosto al clima buffonesco e scanzonato di Halloween, al punto da ritrovarselo perfino sull'abbigliamento per neonati. Un brivido "morbido", una trasgressione col freno a mano, che le ragazzine snobbano e apprezzano piuttosto le signore negli "anta", prontissime a calarsi nelle bambinesche felpe di Hello Kitty versione "death", con il fiocchetto rosa che campeggia sopra un cranio da cartone animato, fosse anche solo per la palestra. I teschi sono sempre stati un marchio irrinunciabile per Alexander McQueen, profusi sui foulard e utilizzati come chiusura delle sue preziose clutch, oggi nei siti a prezzi pre-crisi, e che in questa stagione ritornano in punta alle altissime pump blu elettrico, ornamento da gran sera, risciacquati da ogni inquietudine e trasformati in preziosità. Prima di lui erano stati John Richmond e PhilippPlein a piazzare teschi sui giubbotti da rocckettari, su ballerine, scarpe da ginnastica e abbigliamento da bambini, a riprova che, più che la paura, il simbolo dei pirati evoca l'avventura. Poi sono arrivati gli irriverenti, e furbi, teschi gioiello di Delfina Delettrez, che fanno il paio con le ossa umane trasformate in monili della collezione Anatomik, e che portano agli estremi l'utilizzo dello scheletro come accessorio per spiazzare, sempre in chiave ludica. Il teschio, che Damien Hirst ha tempestato di brillanti e trasformato in qualcosa di tutt'altro che caduco, valore 100 milioni di dollari, ce lo mettiamo addosso con leggerezza, quasi un portafortuna.
@boria_a
Orecchini della designer Julie Sion (Retrobottega, Trieste)