domenica 30 agosto 2015

 MODA & MODI
Quest'inverno è lei a portare i pantaloni

Il power dress femminile porta i pantaloni. Dimenticatevi le spalle quadrate, le pencil skirt e i polpacci perennemente stressati sopra i tacchi ad ago della donna in carriera da stereotipo cinematografico. Ma anche le più blande donne con le gonne che cantava Vecchioni, senza Freud o briefing per la testa.
Le gambe che lei stende, e accavalla, metaforicamente sopra la scrivania non sono velatissime e ammiccanti, comunque a vista, ma disegnate, avviluppate o tatuate da uno dei tanti, diversi pantaloni dell’inverno 2015. Formali o sensuali, classici o un po’ irriverenti, si sono liberati dal luogo comune di essere un capo maschio per eccellenza e quindi vietato alla donna che voglia giocarsela alla pari. 
Distinguersi è d’obbligo, ma non è un obbligo farlo nei codici dell’abbigliamento. Anzi, qualcuno, come Alessandro Michele per Gucci, ha disegnato pantaloni identici, gender-intercambiabili, che a uomo e donna danno un’andatura neutra, ugualmente e mollemente “disossata”. Messaggio intuibile: per tracciare le gerarchie, o i rapporti di forza, o solo per distinguere tra i sessi si deve guardare altrove, non alle gambe del soggetto in questione.

Gucci autunno-inverno 2015-16 (ph. Harper's Bazaar)

Corti alla caviglia, dipinti su cosce e polpacci, a vita alta, nella rieditata zampa di elefante o amplissimi e fluidi, i pantaloni della stagione fredda hanno tutti una personalità forte, anche se non tutti sono facili da indossare. I più freschi sono quelli corti alla caviglia, che si aprono con una lieve scampanatura, o minuti e aderenti. La lunghezza “indecisa” permette di sbizzarrirsi con le scarpe: stivaletti, ankle boots o tronchetti che siano (cercando di evitare di mostrare troppa calza o calzettone e quindi segare la gamba con tre misure diverse...), oppure scarpe piatte, stringate e maschili. O ancora le euforiche Mary Jane di stagione, colorate come lecca-lecca e con il tacco squadrato.



La proposta di Prada per l'autunno inverno 2015-'16





 

 
Mary Jane di Prada rosa e geranio






La vita alta si spreca, sia per gli skinny sia per i pantaloni ampi e importanti, che si avvolgono intorno alle gambe quasi come una gonna lunga. Questi ultimi sono riservati alle alte e longilinee, ma entrambi, quando si allungano sopra l’ombelico, si portano con la camicia infilata o un pull minuscolo, per non cancellare il punto vita e scongiurare l’effetto fagotto.
Tra le novità, i pantaloni di lana sferruzzati o tricottati uguali al maglione. Se vi fate tentare, guardatevi subito il sedere, dove spesso tendono ad afflosciarsi a mo’ di pannolone. In genere, su propozioni non da top model, questo total look fa correre tre rischi: sembrare in pigiama, uno yeti, un würstel. E allora addio power dress.


Total look tricot di Celine 2014-2015

giovedì 20 agosto 2015

IL LIBRO

Simi: c'è il vuoto sotto la neve sul mare




L’avvio depista. L’ennesimo tentativo fallito di fecondazione assistita, fa pensare che quella di Giampaolo Simi sia la storia prevedibile di una maternità negata e dell’annientamento della coppia che la insegue. “Cosa resta di noi” (Sellerio, pagg. 300, euro 14,00) è questo, certo, il diario di una privazione portata all’epilogo immaginabile, ma non solo. All’autore interessano gli incroci, i misteri, le casualità, i personaggi attraverso cui la distruzione si compie, che ne fanno una storia di sgretolamento corale, come i muri degli stabilimenti balneari della Versilia dov’è ambientata, esposti alla furia di una mareggiata ma ancor più all’erosione quieta e implacabile dell’inverno. Un noir amaro, ironico e crudele, che aggancia il lettore alla pagina con il suo andamento lento, carico di segnali. La strana nevicata sul mare nasconde qualcosa e qualcos’altro rivela.
Quella vita mai iniziata, quel “lutto all’incontrario”, è solo il pretesto per allargare il campo su altri mancati concepimenti nella vita di Edo e Guia e tutt’intorno a loro. Lei è una scrittrice talentuosa, ricca, brillante, a caccia di un editore per il secondo libro. Lui il bagnino aitante diventato gestore dello stabilimento balneare dei suoceri, l’Antaura, università disertata alle spalle e un presente di sdraio da manutenere, all’ombra della bella moglie che frequenta i salotti e al mare non si vede mai. Si amano, ma l’amore fisico segue i tempi delle ovulazioni e si smaglia.
Un giorno entra in scena Anna, rappresentante di pavimenti in cotto, grezza e diretta, tipo da animalier e borse sgargianti, che si trascina dietro l’amore sbagliato per Giangi, un comico spompato diventato stalker. Edo, quasi per inerzia, cede al placido gioco di seduzione della donna e si fa coinvolgere nei suoi problemi, finchè, proprio nel giorno della surreale neve versiliana, a San Valentino, Anna scompare per non tornare più.
La dissoluzione genera devastazione. Le indagini innescano il circo del dolore, i programmi tivù lacrimosi, le comparsate che ridanno un’identità mediatica al buffone Giangi, principale sospettato, ma regalano anche a Guia, sua intervistatrice di fiducia e confidente, un protagonismo mai prima conosciuto.
Quando la neve si scioglie, solo Edo vedrà la verità sulla sparizione di Anna. Ma nemmeno lui, il narratore con cui istintivamente simpatizziamo, vorrà assumersi la responsabilità di un atto che dissipi il vuoto, riempia l’assenza.

lunedì 17 agosto 2015

 MODA & MODI

Abiti e accessori risalgono, come un vecchio post


Tra capi “must have” e accessori sempre “it” e “hot”, il web comincia a surriscaldarsi con la moda dei prossimi mesi freddi. Non c’è spazio virtuale (e pure cartaceo) che non inalberi la parola più abusata: tendenza. Il tanto vituperato “look” è quasi scomparso dal vocabolario, rimpiazzato da legioni di instagramers che viralizzano all’istante le loro scorribande nel guardaroba, alzando stormi di cuoricini sul display e rendendo inutile perder tempo con le descrizioni verbali. Ma la tendenza, o meglio il trend, in sostanza il “mai più senza” della stagione in arrivo, resiste implacabile. Anche il trend è di poche parole, con buona pace dei nostalgici delle cronache di moda di una volta, tutte descrizioni e forbitezze linguistiche, perchè c’era quasi solo la penna a materializzare l’immagine. Nell’era “istant” quel che ci vuole è l’esatto contrario: una vagonata di foto dalle sfilate dei mesi precedenti, sopra e sotto, sulla e fuori passerella, per visualizzare senza perdersi in chiacchiere quale colore indosseremo, illuminarci sulla diatriba tra capospalla e piumino, mostrare le ultimissime in fatto di borse, cappelli, stivali, guanti.
Ebbene? La tendenza dell’inverno 2015 è che non c’è tendenza. “Surfate” per credere, se volete certezze fashioniste la navigazione in rete sarà poco illuminante. Partiamo dai colori. Che il marsala sarà di punta lo sappiamo almeno da un anno (è la tinta lanciata da Pantone), in buona compagnia del verde muschio, del blu che ormai per definizione è “the new black”, del black black e del rosso fuoco. Da un lato all’altro della palette, affronteremo i rigori coperte di rosa e azzurro baby come un ghiacciolo o brandendo l’arancio e il blu psichedelici degli anni ’80.
La palette ghiacciolo di Prada 2015
Per pitonate e panterate c’è una conferma: rettili e dintorni resistono e diventano acidi e fluo. Ma si possono pure rieditare i fiori anni ’70 (gli abitucci flower power ora sono boho-chic), le geometrie colorate, l’optical bianco e nero, far tappezzeria incartate in una fantasia copridivano o giocare alla soldatessa urbana con mantelle e alamari. E se, tra gli animali di ritorno, si rintraccia il montone, la pelle gothic punk non arretra, mentre i dettagli di pelliccia, eco o autentica, si sparpagliano dappertutto, dai tacchi ai cappelli.


Miniabito e sandali di pelliccia nell'autunno inverno 2015 firmato Blumarine
La tendenza è far saltare l’ordine cronologico. Mischiare, recuperare. Come nelle condivisioni social dove basta un “mi piace” per far risalire un vecchio post, tutto si riaggiorna continuamente. E siamo noi le influencer di noi stesse, con a disposizione un guardaroba illimitato.


Cappotto con mantella di Valentino 2015